Dopo tre mesi e 25’000 spettatori la Tour vagabonde lascia Lugano, ma gli organizzatori sperano nell’apertura di una finestra di dialogo con le autorità

 

La “Straordinaria – Tour vagabonde” è come una lanterna che illumina la strada per un nuovo approccio alla cultura indipendente e alternativa. Ne è convinta l’associazione Idra che si è adoperata per ospitare la struttura temporanea alla Gerra di Lugano. E ne sono rimaste attratte le oltre 25’000 persone che l’hanno frequentata in questi tre mesi, da quando l’avventura è iniziata a gennaio.

Ma tra 10 giorni la Tour ripartirà, lasciando una traccia importante. Dall’esperienza è nata la “carta della Gerra”. L’obiettivo è riuscire ad ottenere spazi culturali indipendenti. “Vuole essere una base per una discussione con dei punti molto chiari di quelle che sono le necessità e i bisogni condivisi. Spazio, sostegno e rivisitazione del quadro legale, ma anche riconoscimento della professione e dei contenuti che vengono proposti come parte di un ecosistema culturale”, spiega Noah Sartori dell’associazione Idra.

Il documento sarà messo in consultazione ed entro maggio verrà elaborata la versione definitiva. Accanto anche una petizione per chiedere che le istituzioni comunali e cantonali si attivino per risolvere il problema dell’assenza di spazi. Spazi che, come è stato sottolineato sabato, esistono in tutte le città svizzere. Un esempio Ginevra con la sua ultratrentennale L’Usine, un immenso edificio in centro con 2 grandi sale per la musica, un cinema, spazi d’arte, atelier per gli artisti e un teatro.

Lo stesso vale per Berna dove gli spazi sono tanti e distribuiti in tutta la capitale. Un dialogo sul quale si vuole puntare anche a Lugano. “Il nostro punto di partenza è stato di presentare la Straordinaria alle istituzioni in questo modo. Da parte nostra portiamo avanti il dialogo. Speriamo ci sia un costante ascolto”, conclude Sartori.

 

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